Quanto zucchero c'è nel tuo cibo?
Si parla di: Zucchero: il “dolce” veleno | Quale zucchero scegliere? | Zucchero o miele? | Zucchero o fruttosio? | Quanto zucchero (occulto) c’è in quello che mangi
Da qualche tempo non mangio più un solo grammo di zucchero semplice, tant'è che ho pure imparato a bere il caffè amaro.
Mi è capitato spesso di andare al bar e ascoltare qualcuno che incoraggiava ad usare il fruttosio, lo zucchero della frutta, perché zucchero naturale appunto.
Così un giorno mi sono soffermato a pensare che anche il “saccarosio”, il normale zucchero bianco da cucina, è estratto dalla canna da zucchero o dalla barbabietola, ed è anch’esso zucchero naturale! Ma il problema dello zucchero non è essere integrale o raffinato, derivante dalla canna o dalla frutta.
Il boom dello zucchero presente negli alimenti dagli inizi del secolo scorso è certamente una delle principali cause dell’impennata dei tassi di insulina e di IGF (fattore di crescita insulino-simile che stimola la crescita cellulare) e della conseguente epidemia di cancro.
Zucchero: il “dolce” veleno
Pare che il vero veleno del ventunesimo secolo sia lo zucchero. Più dell’alcool, del fumo e delle droghe.
Il medico tedesco Otto Warburg fu premiato con il Nobel per aver scoperto che il metabolismo dei tumori dipende in gran parte dal loro consumo di zucchero (glucosio). Tutto confermato da altri studi, come quello del 2007 dell’Università di Wurzburg in Germania, dove si dimostra che l’inibizione della fermentazione del glucosio è una nuova strada per la terapia oncologica. Queste sono le conclusioni del lavoro di ricerca:
“Il moderno stile di vita occidentale è caratterizzato da una diminuzione drammatica di attività fisiche. Come pure l’ingestione di cibo, sintomatica di un alto indice glicemico, che si traduce in un aumento intermittente, veloce e forte, nel livello di glucosio nel sangue, la secrezione massiccia di insulina, e lo stoccaggio di glicogeno. In parallelo, l’incidenza di condizioni patologiche metaboliche quali obesità, diabete di tipo 2, e la sindrome metabolica è in aumento continuo. Questi disturbi metabolici sono associati con una maggiore incidenza e/o mortalità per un numero di tumori” (Fonte).
Insomma le cellule cancerose si nutrono di zucchero ed hanno estrema necessità di questo per crescere. Si pensi che nel paleolitico si consumavano solo 2 Kg per persona in un anno; nel 1830 siamo passati a 5 Kg di zucchero, fino ai 70 Kg per persona all’anno alla fine del novecento.
L’assunzione di zucchero raffinato sottrae vitamina C all’organismo, uccide alcuni batteri simbionti che nel nostro organismo producono vitamine del complesso B e altera il ciclo di regolazione glicemica. Favorisce invece i funghi come la Candida.
Il pancreas reagisce allo zucchero puro con una ipersecrezione di insulina, cui segue da una parte una ipoglicemia; dall’altra parte, a lungo andare, il surplus di lavoro del pancreas può portare al diabete. L’assunzione di zucchero, inoltre causa sonnolenza post pranzo, altera il metabolismo e influisce sugli ormoni, decalcifica le ossa e può portare alle carie dentali.
I popoli che non conoscono ancora lo zucchero non conoscono nemmeno il cancro. Gli orientali, che seguono una dieta a basso apporto di zucchero, hanno una probabilità da 5 a 10 volte inferiore di sviluppare un cancro ormono-dipendente (Fonte).
Attenzione quindi alla pubblicità, a frasi come “il cervello ha bisogno di zucchero”, “lo zucchero è un’ottima fonte di energia”, e così via. Queste frasi sono state metabolizzate dai nostri cervelli prima ancora dei dolci!
Dietro al business dello zucchero ci sono le solite 4 o 5 multinazionali che ne controllano il mercato. Per informazioni in merito consiglio la lettura del libro Sugar blues di W. Dufty che svela impietosamente tutti i danni connessi all’assunzione dello zucchero e le manovre delle multinazionali per insabbiare tali informazioni.
Quale zucchero scegliere?
“Sai, io uso lo zucchero di canna!” obietta qualcuno. Ma lo zucchero di canna, non è altro che lo zucchero semigrezzo, cioè non depurato della melassa. Certo, nella parte integrale dello zucchero di canna o del mascobado, ci sono anche minerali e qualche fibra, ma fondamentalmente non cambia nulla rispetto allo zucchero bianco come apporto calorico.
Qui si parla ovviamente dello zucchero raffinato artificialmente dalla canna o dalla barbabietola, e non degli zuccheri presenti all’interno di altri alimenti completi – se mangiati come tali – come il fruttosio della frutta o il lattosio del latte.
Lo zucchero da cucina che noi normalmente utilizziamo è il saccarosio, lo zucchero bianco raffinato o integrale, che deriva dalla barbabietola o dalla canna da zucchero.
Zucchero o miele?
Stessa cosa vale per il miele. E’ vero il miele è un complesso naturale di diversi tipi di zuccheri, ma a livello di carico calorico e carico glicemico non fa grande differenza e va sempre consumato con parsimonia. Il principale zucchero presente nel miele è il fruttosio, lo zucchero della frutta.
Zucchero (saccarosio) o fruttosio?
Il fruttosio (o levulosio) è un monosaccaride chetonico che si trova nella maggior parte dei frutti zuccherini e nel miele e viene comunque raffinato attraverso un processo industriale con l’uso di prodotti chimici che gli portano via le fibre e tutte quelle altre belle cose che lo rendono uno dei principali elementi di frutta e vegetali.
È un carboidrato che combinato con il glucosio forma il disaccaride saccarosio, lo zucchero più diffuso nell’ambito alimentare.
Il fruttosio è il più dolce tra tutti gli zuccheri e viene convertito facilmente in glucosio sia nel fegato che nell’intestino.
L’uso del fruttosio è quadruplicato dagli inizi del ‘900 ad oggi perché utilizzato come dolcificante in bevande e dolci. Rispetto al glucosio ha un indice glicemico leggermente inferiore, ma a livello calorico non cambia nulla.
L’American Diabetes Association, già qualche anno fa ha denunciato l’abuso del fruttosio come causa di molti danni a lungo termine e ne sconsiglia vivamente l’uso ai diabetici.
Che ci sia il fruttosio dietro all'epidemia di ipertensione degli ultimi decenni, lo suggerisce una ricerca pubblicata sul Journal of the American Society of Nephrology. Pare che il largo uso di fruttosio per dolcificare cibi e bevande industriali sia responsabile di un aumento del rischio di pressione alta.
Un altro studio pubblicato recentemente (maggio 2018) sul Journal of Hepatology, dimostra gli effetti negativi che il fruttosio ha sul fegato: stimola la lipogenesi con accumulo di grasso nel fegato (sindrome da fegato grasso), ed alterazioni del microbiota intestinale con conseguente sindrome metabolica. I primi studi clinici suggeriscono che ridurre le bevande zuccherine e l'assunzione totale di fruttosio, specialmente da zuccheri aggiunti, può avere un beneficio significativo sulla riduzione dell'accumulo di grasso epatico.
Quanto zucchero (occulto) c’è in quello che mangi?
Per rispondere a questa domanda dovremmo leggere attentamente le etichette di tutto ciò che mangiamo e, soprattutto, beviamo.
Le immagini seguenti mostrano una sequenza di alimenti con a fianco l’equivalente in zollette di zucchero che questi contengono.
Notate bene: alimenti come la frutta, naturalmente costituiti da zuccheri di vario tipo, ne contengono un equivalente decisamente minore rispetto ad alimenti insospettabili, come per esempio le varie bibite. Tenete poi conto che gli zuccheri contenuti nella frutta e verdura sono legati alle fibre o fanno parte di polisaccaridi complessi che vengono assimilati molto lentamente, quindi hanno un carico e un indice glicemico inferiore. Al contrario lo zucchero occulto di dolci, merende, snacks ma soprattutto bevande, è zucchero puro aggiunto che viene assimilato direttamente, con conseguente picco glicemico.
Ho preso poi spunto da un’indagine scientifica del Medical NewsToday (Link) per confrontare lo zucchero occulto presente nei principali alimenti e bevande che spesso inconsapevolmente riempiono i nostri frigoriferi e credenze.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un consumo di zuccheri pari al massimo il 10% dell’apporto calorico quotidiano. Massimo il 5% se si vogliono apportare benefici per la salute ulteriori. In pratica si raccomanda il consumo di massimo di 36 g di zucchero per gli uomini e 24 g per le donne.
Prendete lo zucchero presente negli alimenti seguenti e provate a fare due calcoli di quanto zucchero mangiate invece durante la giornata.
Si è tenuto conto di una singola porzione media per ogni alimento o bevanda.
Alimento - Zuccheri/porzione
Cacao rice Krispies 31,32 g
Sprite (lattina) 30,4 g
Coca-Cola (lattina, 330 ml) 29 g
Snickers barretta 23,32 g
Twix barretta 22,7 g
M&M's pacchetto (42 g) 22,7 g
Red Bull (lattina) 21,4 g
Cioccolato al latte 19,48 g
Fiesta Ferrero 16,3 g
Yogurt alla frutta 16 g
Kellog’s All Bran 15,6 g
Crostatina Mulino Bianco 13,2 g
Uva 12,5 g Mango 11 g
Special K 10,3 g
Banana 9,9 g
Buondì Motta 8,7 g
Mele 8,4 g
Rice Krispies 8 g
Ananas 8 g
Corn Flakes 7,72 g
Macine Mulino bianco (3 macine) 7,5 g
Albicocche 7,5 g
Kiwi 7,3 g
Yogurt greco Fage 0% 6,8 g
Digestive (3 biscotti) 5,7 g
Grancereale Mulino Bianco (3 biscotti) 5,1 g
Cornetto (croissant) integrale Mulino Bianco 5 g
Fragole e frutti di bosco 4 g
Panbauletto Mulino Bianco (2 fette) 2,8 g
Limoni 2 g
Pomodori 2 g
Confrontando questi alimenti con la frutta, potete scoprire dove si nasconde veramente lo zucchero e quanto davvero ne mangiate.
Occhio quindi, tutti gli alimenti ad alto indice glicemico, dal cucchiaino di zucchero nel caffè, biscotti e snacks, il pane con la marmellata, le bibite di tutti i tipi, anche yogurt spesso, e merende varie, provocano infiammazioni e potrebbero danneggiare a lungo andare lo stato di salute.
E voi? Sapete quanto zucchero c’è in ciò che mangiate?