Dieta del gruppo sanguigno: è un fake, ma funziona
Cos’è la Dieta del Gruppo Sanguigno? | Gruppo 0, cosa mangiare? | Gruppo A, cosa mangiare? | Gruppo B, cosa mangiare? | Dieta del Gruppo Sanguigno, vera o falsa? Le evidenze scientifiche | La dieta del gruppo sanguigno, su di me funziona!
Sono entrato per la prima volta in contatto con la Dieta dei Gruppi Sanguigni quando qualche anno fa, mentre giravo casualmente per il mercatino della coldiretti di Monza.
Ho notato una folta fila di persone davanti ad un banco che però non vendeva verdure, ma consigli dietetici da parte di un barbuto signore. Era il banchetto del famoso Dottor Mozzi, colui che ha introdotto e diffuso in Italia la Dieta dei Gruppi Sanguigni.
Ricordo la singolarità della situazione: gente con referti di analisi in mano, che poi consegnavano al Dottor Mozzi, il quale esponeva poi la sua diagnosi.
Tutto questo teatrino, ad alta voce, senza un minimo rispetto della privacy, fino alla consegna della dieta adeguata alla cura di ogni problema esposto.
Da quella volta, ho sentito parlare di Mozzi da diverse persone e alcuni amici, entusiasti della sua dieta.
Ho così comprato il suo libro ed ho provato ad approfondire la dieta del gruppo sanguigno, teoricamente e praticamente.
Come nasce l’idea della Dieta del Gruppo Sanguigno?
L’idea nasce da un’intuizione del naturopata americano James D’Adamo a fine anni ‘50, poi sviluppata dal figlio Peter D’Adamo, anche lui naturopata.
Peter ha diffuso questa teoria grazie ad un suo libro, divenuto un best seller: Eat Right 4 Your Type.
Il libro di D’Adamo dal 1997 è stato un successo mondiale, stampato in 60 lingue, vendendo 7 milioni di copie.
In oltre un decennio questa dieta ha mantenuto una significativa popolarità, grazie anche alle affermazioni di miglioramento della salute.
Queste promesse, a detta di D’Adamo tra le pagine del suo libro, sarebbero state dimostrate da studi scientifici in corso d’opera. A distanza di anni, di quegli studi nominati nel libro non vi era traccia.
Nel frattempo, vista la portata di popolarità che questa dieta ha assunto globalmente, alcuni centri di ricerca hanno provato a dimostrare la pertinenza delle indicazioni di salute supposte, in modo anche da indirizzare correttamente medici e dietisti.
Cos’è la Dieta del Gruppo Sanguigno?
La teoria alla base di questa dieta è che il gruppo sanguigno sia strettamente legato alla nostra capacità di digerire determinati tipi di alimenti, aiutando a mantenere il peso corporeo ideale, adeguati livelli di energia e prevenendo le malattie, inclusi il cancro e le malattie cardiovascolari.
D’Adamo sostiene che il tipo 0 fosse il gruppo sanguigno originale "ancestrale" dei primi esseri umani, i cacciatori-raccoglitori, che avevano a disposizione soprattutto proteine animali. Dal gruppo 0, si sarebbero evoluti tutti gli altri.
Il gruppo A si sarebbe invece evoluto quando gli esseri umani iniziarono a coltivare la terra, passando da una dieta carnivora ad una prevalentemente vegetariana: erano i primi coltivatori.
Mentre il gruppo B si sarebbe formato tra le tribù nomadi dedite all’allevamento e al consumo di latte e derivati.
E poiché si supponeva che il sangue del gruppo AB si fosse evoluto dalla mescolanza di persone con sangue di tipo A e B, le raccomandazioni del tipo AB erano intermedie tra quelle per le persone con sangue di tipo A e B.
Questa teoria, frutto della fantasia di D’Adamo, prendendo spunto da vecchi studi scientifici, è stata poi contestata.
Ad esempio, ci sono prove che il tipo A sia stato in realtà il primo gruppo sanguigno ad evolversi negli esseri umani, non il tipo 0.
Inoltre, non vi è alcuna connessione provata tra gruppo sanguigno e digestione. Quindi, oltre alla mancanza di prove che la dieta funzioni, rimangono seri interrogativi sul motivo per cui dovrebbe funzionare in primo luogo. (Fonte: scienzainrete)
E allora vediamo cosa la teoria consiglia per ogni gruppo sanguigno.
Gruppo 0, cosa mangiare?
Il gruppo 0 è attualmente quello più diffuso al mondo, soprattutto nel continente asiatico.
A questo gruppo appartengono i discendenti dei primi cacciatori-raccoglitori, con maggiore affinità per le carni.
Mi viene in mente che proprio Giapponesi, Cinesi, Indiani sono popoli da sempre poco amanti della carne e con una dieta di base vegetariana da secoli.
Gli appartenenti al gruppo 0 possono mangiare qualsiasi tipo di carne tranne cinghiale, maiale (sia la carne sia i salumi), oca, carni affumicate.
Tollerano bene anche il pesce, sconsigliati solo aringhe affumicate o in salamoia, caviale, palombo, pesce gatto, polpo, salmone affumicato, seppie.
Tollerano bene anche le uova, mentre invece non sono affini a nessun latticino, tranne la feta, i formaggi di capra e - stranamente - le mozzarelle di latte vaccino e bufala. Mah!
I legumi sono consigliati tutti tranne i borlotti secchi, fagioli bianchi di Spagna, lenticchie e lenticchie rosse.
Per questo gruppo invece i cereali non portano alcun beneficio, tutti vivamente sconsigliati, tranne qualche pseudocereale senza glutine come quinoa, amaranto, miglio, grano saraceno e il riso.
Per quanto riguarda gli ortaggi e la frutta, vanno tutti bene tranne il cavolfiore, cavolini di Bruxelles, cavolo rosso, champignon, mais in chicchi, melanzana, olive nere, patata, arance, avocado, fragole, mandarini, melone, more, noce di cocco, rabarbaro cinese, mandarancio.
Gruppo A, cosa mangiare?
Ai discendenti dei coltivatori, sono sconsigliati tutti i tipi di carne, tranne al limite le carni bianche.
Anche i latticini sono banditi, tranne i derivati della soia (latte e yogurt di soia, tofu ecc.).
Le proteine dovrebbero essere garantite dai legumi, non tutti però; i borlotti, i ceci e i fagioli bianchi di Spagna sono sconsigliati.
Consigliati anche buona parte dei pesci tranne per esempio le acciughe, orate, branzino, molluschi, polpo, gamberi, aragosta e cozze.
I cereali sono l’alimento base per il gruppo A, ma alla fine il cerchio si stringe ai soli cereali senza glutine; difatti grano, farro, kamut, segale e tutti gli altri cereali contenenti glutine sono sconsigliati.
Semaforo verde per tutte le verdure e la frutta chiaramente, ma anche qui con qualche eccezione: no a cavolo, pomodori, melanzane, peperoni, patate, melone, banana, mango, cocco.
Gruppo B, cosa mangiare?
I discendenti degli antichi pastori nomadi sono geneticamente predisposti a consumare carne e latticini.
In ogni caso non si capisce come mai le carni consigliate siano solo quelle di agnello, capretto, capriolo, cervo, coniglio, daino, montone. Ammessa al limite anche la carne bovina, mentre sconsigliati il maiale e il pollo.
Per il pesce sono ammessi solo caviale, cernia, luccio, merluzzo, nasello, salmone non affumicato, sardina, sgombro, sogliola, storione. Il resto non è consigliato.
Latte e latticini sono tutti ben tollerati, sconsigliati solo tutti i formaggi grassi (capirai….tutti i formaggi sono naturalmente grassi!!) e stagionati e i derivati quali mascarpone, panna, ecc.
In ogni caso, i latticini raccomandati sono tutti magri e possibilmente derivati da latte di capra e pecora.
Leggi anche il post: Quali sono i formaggi più magri?
I legumi vanno bene tutti tranne azuki (soia rossa), ceci, fagioli dell’occhio, fagioli neri, lenticchie, lenticchie rosse, lenticchie verdi.
I cereali invece sono in grossa parte sconsigliati tranne miglio, quinoa, farina e crusca di riso, riso integrale e semintegrale, riso selvaggio, soffiato, rosso e nero, avena, farina e crusca d’avena, fecola di patate, muesli, riso bianco, riso basmati.
Ortaggi e frutta sono tutti ben tollerati tranne carciofi, olive verdi e nere, pomodori, ravanelli, topinambur, zucca, melograno e pomodoro.
(Fonte: https://dietagrupposanguigno.net/)
Dieta del Gruppo Sanguigno, vera o falsa? Le evidenze scientifiche
Il primo vero studio di revisione scientifica sull’argomento è stato pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition nel 2013.
In questa revisione però, gli studi analizzati non erano stati progettati al fine di ottenere dati sulla salute da correlare alla dieta, pertanto non hanno potuto dimostrare alcuna correlazione tra la dieta del gruppo sanguigno e i parametri di salute.
Molto più interessante invece lo studio PLoS One del 2014: “ABO genotype, blood-type and cardiometabolic risk factors”.
Si tratta di uno studio canadese che ha coinvolto 1455 individui che hanno seguito un alimentazione basata sulle diete del gruppo sanguigno, con le seguenti evidenze:
la dieta di tipo A è stata associata ad un indice di massa corporea BMI e circonferenza della vita inferiore, valori migliori di pressione sanguigna, colesterolo, trigliceridi, insulina e resistenza all’insulina.
La dieta di tipo 0 (dei cacciatori...) è stata associata a bassi livelli di trigliceridi; mentre nessun effetto significativo sulla salute è stato riscontrato per la dieta di tipo B (dei pastori…).
Nell’ambito dello studio i tre tipi di dieta sono stati assegnati ad individui in maniera casuale e indipendente dal gruppo sanguigno.
La cosa interessante è che, gli effetti positivi riscontrati per esempio dalla dieta di tipo A, non ha modificato i propri effetti quando seguita da individui di gruppo sanguigno diverso dall’A.
In pratica, seguendo alcune diete del gruppo sanguigno, si possono apportare effetti favorevoli sulla salute cardiometabolica, ma tali effetti sono indipendenti dal genotipo AB0 di un individuo.
Ciò dimostra l’infondatezza della teoria della dieta dei gruppi sanguigni.
E più o meno alle stesse conclusioni è arrivato anche un altro studio del 2018 pubblicato sul The Journal of Nutrition, che ha analizzato l’aderenza delle diete del gruppo sanguigno su 973 adulti in sovrappeso con i risultati riscontrati sulla salute cardiometabolica.
Dopo 6 mesi di intervento dietetico, gli individui con maggiore aderenza alle diete di tipo A, di tipo B e anche del tipo 0, hanno avuto maggiori riduzioni dell’indice di massa corporea e della circonferenza della vita.
Tuttavia, anche in questo studio, gli effetti delle diete del gruppo sanguigno sono stati i medesimi, sia su persone con gruppo sanguigno corrispondente alla dieta, che in individui con gruppo sanguigno differente.
Pertanto il genotipo AB0 non incide su alcuna associazione tra le diete del gruppo sanguigno e i biomarcatori cardiometabolici, suggerendo che tale teoria non è valida.
La dieta del gruppo sanguigno, su di me funziona!
Questo è ciò che sostengono diverse persone, anche alcuni miei amici.
Pure gli studi appena descritti, pur disconoscendo qualsiasi relazione tra i gruppi sanguigni e il tipo di dieta, ammettono comunque che le diete proposte, in particolare quella del gruppo A, diano buoni riscontri su alcuni parametri della salute.
Ma il motivo non è da ricercarsi in nessuna fantasiosa storia evolutiva.
Molto spesso noi abbiamo bisogno di sentirci raccontare qualcosa, magari di affascinante, che possa dare un senso o giustificare un metodo o una tecnica.
E i vari D’Adamo, Mozzi e compagnia bella, non fanno altro che estrapolare una teoria preconfezionata a dovere da un qualche filone di ricerca scientifica.
Ecco pronto l’ennesimo sacro graal casualmente scoperto e dato in pasto a chi ogni giorno cerca il segreto per il benessere, per dimagrire, o per preservare la salute, senza troppa fatica.
Le diete del gruppo sanguigno funzionano perchè fondamentalmente sono delle diete abbastanza restrittive.
Guarda un attimo gli alimenti concessi e sconsigliati per ogni gruppo.
Alla base ci sono comunque ortaggi e frutta, con le varie eccezioni tra gruppo e gruppo.
Gli zuccheri sono banditi sempre! Cereali e carboidrati, sono ammessi solo quelli senza glutine, mentre i classici cereali amidacei con glutine (grano ecc.) sono sempre sconsigliati.
La carne è sempre bandita, tranne che per il gruppo 0. Ma anche qua, a leggere bene, sono consigliate le carni da selvaggina, o coniglio e agnello (cioè carni non derivanti da allevamenti intensivi), mentre il maiale e i relativi salumi hanno il semaforo rosso.
In ogni caso, quelli del gruppo 0 possono mangiare carne, ma non i latticini.
Mentre i gruppi A e B, compensano il divieto della carne con i latticini, meglio se magri e derivati da latte di capra e pecora (cioè mammiferi non da allevamento intensivo).
Sembra quasi una furbata da parte di chi ha ideato questo schema.
Insomma, a tutti gli effetti stiamo parlando di diete restrittive, a basso livello di carboidrati e ben integrate da pesce, verdure e legumi.
Pertanto le diete del gruppo sanguigno, indipendentemente dal genotipo AB0, possono portare dei benefici a chi le segue per lungo termine.
Questa è l’unica verità. E finchè non ci saranno prove scientifiche reali e robuste a supporto, le affermazioni sulla salute pubblicizzate a favore della dieta del gruppo sanguigno, dovrebbero essere chiarite al pubblico in modo da renderne consapevoli i consumatori.